Le donne che soffrono della sindrome dell'ovaio policistico possono trarre dei vantaggi attraverso una sana alimentazione e una dieta mirata
La sindrome dell'ovaio policistico è una sindrome endocrino-metabolica molto frequente nelle donne in età fertile. Si tratta di una condizione per cui si ha la formazione di cisti ovariche associate a disturbi mestruali e alterazioni ormonali, con una serie di conseguenze tra cui per esempio l'irsutismo.
Il quadro clinico presenta le seguenti caratteristiche:
sovrappeso
obesità
irregolarità mestruale
acne
irsutismo
Si tratta, quindi, di una sindrome strettamente legata all'alimentazione e all'obesità. Infatti, una errata ed eccessiva alimentazione, comporta un aumento del rilascio di insulina. Recenti studi hanno dimostrato che l'iperinsulinemia è presente nell'85% delle pazienti affette da sindrome dell'ovaio policistico. Inoltre è stato dimostrato che esiste proprio una correlazione con il diabete e che molti farmaci insulino-sensibilizzanti e modifiche della dieta migliorano i livelli ormonali nei pazienti.
L'insulina è uno degli ormoni chiave del metabolismo e si è visto che risente fortemente dell'alimentazione. Già questo ci può far capire quanto l'alimentazione personalizzata possa avere dei benefici nella donna affetta da questa sindrome. L'insulina, però, non è l'unico ormone a risentirne, difatti altri due ormoni sono coinvolti e sono: l'FSH e l'LH che stimolano a produrre gli ormoni sessuali.
L'aumento di questi estrogeni rispetto al progesterone comporta delle conseguenze tra cui:
alopecia
infertilità
ansia
aumento della massa muscolare.
Tra gli alimenti da prediligere, per contrastare gli effetti di tale sindrome, abbiamo: uovo, cereali, lievito di birra, noci, arance, banane e fegato.
Questi alimenti sono fondamentali perchè contengono l'inositolo, la vitamina B7. Studi hanno dimostrato che l'inositolo determinerebbe un miglioramento dei parametri metabolici nella sindrome dell'ovaio policistico, ma le sue azioni biologiche sono molteplici. Sappiamo infatti che stimola il rilascio della lecitina, sostanza capace di ridurre il tasso di colesterolo, aiuta il cervello negli stati di ansia, forte stress e depressione.
La dieta deve essere a basso indice glicemico e ipocalorica.
Bisogna ridurre il consumo di alimenti ad alto indice glicemico, quindi preferire cereali integrali.
Leggere attentamente le etichette alimentari.
Evitare fonti di zuccheri semplici.
Fare attività fisica per 120-150 minuti a settimana.
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