L'eiaculazione maschile e la sua nemica fretta

Andrologia

Il dialogo con l'andrologo o meglio un approccio multidisciplinare permette in un’alta percentuale di casi la risoluzione delle problematiche legate all'eiaculazione maschile e la ripresa di una buona intimità di coppia

Eiaculazione maschile: quando è precoce

L'ultima definizione della eiaculazione precoce (EP) contiene tre elementi chiave che includono oltre che una valutazione soggettiva percepita dal maschio anche una valutazione della coppia:

  • Riduzione del tempo di latenza intravaginale (IELT)

  • Assenza della capacità di controllo volontario

  • Disagio individuale e di coppia

Vediamola meglio: "Si definisce precoce l'eiaculazione che, con frequenza ricorrente o persistente, viene raggiunta con minima stimolazione prima o poco dopo la penetrazione, e prima che la persona lo desideri, in assenza di capacità di controllo volontario, e che determina disagio nella persona affetta e nella sua partner".

L'anamnesi sessuologica del paziente e della coppia rappresenta, per le figure professionali che raccolgono la storia del soggetto con la problematica, il momento fondamentale per l'inquadramento. Spesso la prima figura che intercetta la problematica è il medico di Medicina Generale (MMG) che invia poi ad un urologo o ad un andrologo. L'andrologo con competenze sessuologiche includerà una valutazione relazionale per smussare le conflittualità inequivocabili che molto spesso accompagnano le coppie che giungono a consulto dopo un vissuto spesso lungo: l'atteggiamento consolatorio che giustifica una disfunzione erettile ("sarà l'ansia, i pensieri", "può capitare") non è la stessa per l'eiaculazione precoce ("sei egoista" "non pensi a me").

Eiaculazione precoce: varie tipologie di disturbo 

A seconda delle caratteristiche che presenta, sono state definite alcune tipologie di eiaculazione precoce:

  • eiaculazione precoce primaria: (detta anche long life): tale forma si evidenzia sin dal primo rapporto sessuale, a prescindere dalla partner e dal tipo di attività svolta (ad esempio, si manifesta anche nel caso della masturbazione). Talvolta può arrivare a livelli estremi di perdita del controllo col raggiungimento anche ante portas, nel caso in cui l'eiaculazione preceda la penetrazione.

  • eiaculazione precoce secondaria: a differenza di quella primaria, non affligge il soggetto sin dall'inizio della vita sessuale, ma subentra in seguito. E' provocata da patologie di carattere organico, come ad esempio sclerosi multipla, prostatite, ipertensione, disfunzioni tiroidee, epilessia, neurite; o può avere alla base fattori psicologici o relazionali/diadici (reazioni a stress, disturbi dell'umore o della personalità, disturbi d'ansia, lutti, partners conflittuali o richiedenti). Può anche succedere che si verifichi come conseguenza di problemi relazionali o quando si ha a che fare con una nuova compagna. Nell'età più adulta può essere il risultato di una iniziale difficoltà di erezione; in questi casi è importante comprendere che il problema da trattare è il deficit erettile (ne parleremo in un prossimo articolo), e non l'eiaculazione precoce.

  • eiaculazione precoce situazionale: si evidenzia soltanto in determinate situazioni o solo con determinate partner e non con altre. Non è sintomo di una reale patologia, ma è una normale variazione della prestazione eiaculatoria.

  • disfunzione eiaculatoria simil-precoce: chi ne soffre non riesce ad imporre il controllo sul riflesso eiaculatorio e può non essere in grado di procrastinare il "punto di non ritorno eiaculatorio" a seconda delle proprie esigenze.

Eiaculazione precoce: comprendere le esigenze  

Alcune volte potrebbe non essere il medico di famiglia a interloquire col paziente o con la moglie, ma spesso è presente un vissuto dell'uno o dell'altra arricchito con quella enorme fonte di informazione (o meglio di disinformazione) che è la rete internet. Il Dr. Google nell'ambito delle disfunzioni sessuali in genere è ricco di consigli e terapie miracolose. Possiamo trovare i famosi esercizi di Kegel (che strazio! non me ne voglia Kegel) fino al suggerimento di pensieri distraenti (catastrofi, lutti, malattie e chi più ne ha più ne metta). Per poi passare al dolore fisico autoindotto o alle prestazioni multiple, supportate da farmaci naturalmente, per ridurre il tempo di latenza, memori del fatto che "quando ero giovane...".

Eiaculazione precoce: approccio terapeutico  

La scelta del più opportuno approccio terapeutico nei singoli casi di eiaculazione precoce va valutata alla luce dei risultati di una corretta valutazione diagnostica, costituita da colloquio clinico e visita andrologica. Tale inquadramento permetterà di definire se il tipo di approccio dovrà avere un taglio maggiormente sull'area psico-sessuologica ovvero sia più indicata una terapia farmacologica orale al bisogno con l'unico farmaco approvato con l'indicazione l'eiaculazione precoce, la dapoxetina o ancora una terapia topica con i nuovi spray desensibilizzanti locali.

La correzione chirurgica di problematiche talvolta causali (più per il paziente che le richiede che per il medico) come la frenuloplastica o la circoncisione, le riserverei solo dopo un esaustivo chiarimento che possono essere del tutto inutili (si certo su Dr. Google sembrano estremamente efficaci!).

Eiaculazione precoce: il counseling 

La terapia dell'eiaculazione precoce inoltre non può essere semplicemente "prescritta" al paziente, ma va dettagliatamente proposta, negoziata e spiegata. Inoltre, come in tutte le problematiche sessuali, è fondamentale il coinvolgimento della partner ed i controlli periodici per verificare la risposta al trattamento prescelto e per eventualmente integrarla a seconda delle necessità.

In conclusione il successo terapeutico dell'eiaculazione precoce passa inevitabilmente da un counseling attento e da un costante monitoraggio dei progressi in un cammino condiviso che il maschio e/o la coppia percorre fino al successo. Tale tipo di approccio non può prescindere da un approccio multidisciplinare che coinvolga un andrologo ed uno psicologo che in sintonia smussino le conflittualità che inevitabilmente si creano nella coppia, cerchino di individuare cause determinanti o scatenanti ed utilizzino i supporti farmacologici che oggi abbiamo a disposizione.

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