EMDR, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari

Psicologia

Il metodo d’eccellenza per il trattamento dei disturbi post traumatici da stress e per le problematiche legate ad eventi traumatici, parliamo di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, EMDR

EMDR: cos’è

L’EMDR è un approccio che utilizza la stimolazione bilaterale per desensibilizzare e rielaborare gli eventi traumatici "sentiti" ancora oggi come "disturbanti" e tutte le esperienze traumatiche stressanti che il soggetto ha vissuto a livello affettivo e che ora influenzano negativamente la qualità della vita della persona in termini di sintomatologie cliniche e/o di approccio alla vita.

Dall’Inglese "Eye movement desensitization and reprocessing", l’EMDR lavora direttamente sul ricordo o sull’ evento traumatico perché questo possa perdere la sua valenza dolorosa ed essere poi riprocessato attraverso nuove informazioni che permettono di ricordare l’evento senza più rivivere quelle sensazioni traumatiche e spiacevoli.

Già dopo una o alcune sedute il ricordo perde la sua carica emotiva negativa, le immagini dolorose ed emotivamente stressanti cambiano nei loro contenuti, e i pensieri intrusivi si riducono e diventano più sostenibili ad una nuova lettura. Il soggetto comincia a "sentire", a livello emotivo ma anche a livello fisico, il ricordo più distante fino ad un completo esaurimento dell’impatto traumatico.

Il ricordo congelato nelle reti neuronali insieme alle tracce emotive e ai disturbi fisici viene così richiamato e desensibilizzato affinché il sistema di adattamento naturale delle informazioni possa rielaborare il ricordo e mettere a disposizione della persona una nuova lettura cognitiva del trauma e trasformarlo in risorse piu’ funzionali per la sua vita. L’evento traumatico viene comunque ricordato ma ora il contenuto è integrato in una prospettiva più funzionale e costruttiva attraverso nuove connessioni neuronali e le relative nuove associazioni vengono immagazzinate insieme alle sue emozioni, per un uso più utile nel futuro.

EMDR: basa il suo modello sul processo adattivo delle informazioni (AIP)

Il cervello immagazzina l’evento insieme a emozioni, pensieri, sensazioni fisiche, cognizioni disturbanti. Il ricordo viene così congelato in modo disfunzionale e le conseguenze si ripercuotono poi nella vita della persona presentandosi quali disturbi da stress post traumatico (PTSD) o altre sintomatologie quali attacchi di panico, ansia, fobie e altro ancora. Il cervello mantiene traccia e ne riporta cicatrici del trauma tanto da condizionare negativamente il benessere della persona anche dopo moltissimi anni dall’evento traumatico generatore.

La stimolazione bilaterale permette l’attivarsi di nuove connessioni neuronali e quindi di fornire nuove informazioni adattive ora funzionali per una rielaborazione utile ed efficace dell’evento/ricordo traumatico.

La stimolazione bilaterale infatti permette dapprima la desensibilizzazione del ricordo o dell’evento, il soggetto riporta spesso ricordi o espisodi dell’evento, rivivendo sensazioni fisiche ed emozioni legate ad essi e scongelando in questo modo una condizione rimasta inalterata e inelaborata nel tempo per poi dare spazio a nuove connessioni neuronali e nuove informazioni che permetteranno al soggetto una nuova rielaborazione in termini adattivi, più efficace e funzionale.

Questo processo adattivo dell’informazione è un processo naturale che il nostro cervello attiva spontaneamente ad esempio la notte durante la fase REM del sonno, durante il sogno. I movimenti rapidi oculari che si attivano durante la fase REM (e non solo, vedi Pagani), ad esempio, facilitano la comunicazione neuronale tra i due emisferi favorendo il processo di desensibilizzazione e di rielaborazione dei ricordi con le informazioni più recenti.

L’EMDR ripropone quindi le condizioni per attivare un processo naturale del cervello per curare i sintomi legati ad un trauma. Partendo da una buona analisi e concettualizzazione della storia di vita del soggetto, si individuano eventi o traumi da trattare ed incominciando dai più antichi o da quelli con valenza traumatica più elevata (recenti o attuali che siano) si procede con il protocollo di intervento legato alla stimolazione bilatere, proprio dell’EMDR.

EMDR: a chi è rivolto?

L’EMDR può essere rivolto sia al singolo, alla coppia che a popolazioni coinvolte in traumi collettivi (quale un terremoto ad esempio). Sia a soggetti adulti che a bambini. E’ indicato a tutti coloro che manifestano sintomatologie quali ansia, depressione, attacchi di panico, insonnia, fobie o che si sentono particolarmente vulnerabili emotivamente, che rivivono flashback intrusivi, incubi. Spesso le persone che sono reduci da traumi attivano comportamenti evitanti per tenere a distanza l’eventuale possibilità di rivivere la sofferenza legata all’evento traumatico.

E’ indicato per elaborare sia traumi con la T maiuscola e cioè tutti quegli eventi singoli che impattano sull’integrità fisica propria od altrui (quali lutti, abusi, guerre, terremoti, incidenti stradali, aerei) sia quelli con la t minuscola riferiti a eventi multipli e ripetuti che non minacciano la vita del soggetto ma, perché ricorrenti, impattano su di lui modificandone la struttura metacognitiva, la percezione del se’, alimentando atteggiamenti di disistima, svalutazione del sé e problematiche relazionali. Di solito questi sono eventi riferiti a problematiche di relazioni affettive che si distribuiscono attraverso la vita dell’individuo. (es. neglect familiare, maltrattamenti, ecc)

E’ indicato a tutte quelle persone che hanno vissuto un evento come traumatico e quindi ancora ne sentono gli effetti.

"La reattività dell’amigdala a stimoli minacciosi predice una vulnerabilità psicologica (di tratto) a stress futuri" (M.Pagani: Congresso Nazionale 27/28/29 settembre Mi)

Un evento di per se’ traumatico e’ vissuto come tale in funzione anche dello stato in cui il soggetto si trova. Il Dr. Pagani ha dimostrato sperimentalmente che "Lo stesso evento può causare nello stesso individuo una reazione diversa a seconda dello stato ormonale del momento" (Congresso Nazionale 27/28/29 settembre Mi)

Un lutto, ad esempio, può essere elaborato in modo naturale o invece se il soggetto è particolarmente vulnerabile (ad esempio un bambino) potrebbe avere difficoltà ad elaborarlo autonomamente. In questo caso il cervello (l’amigdala) attiva lo stato di allarme (arousal) frammentando il ricordo ed impedendo allo stesso di essere elaborato. Il soggetto ricorda frammenti dell’evento vivendoli con la stessa intensità di allora come se fosse attuale, non avendo la possibilità di inserirli in una narrazione logica né di senso né di tempo. Allo stesso modo, ad esempio, l’abbandono di un bambino, ancorché successivamente adottato, può lasciare ferite e tracce non altrimenti elaborate dal piccolo ma "congelate" in un sistema difensivo quale reazione allo stress subito.

Inoltre è indicato per persone che hanno difficoltà a verbalizzare l’evento traumatico in quanto la stimolazione bilaterale permette di rivivere il trauma assicurando la stabilizzazione delle emozioni intense eventualmente riattivate in sede di elaborazione.

EMDR: come nasce e le evidenze sperimentali

In Italia viene applicato da 20 anni, da quando cioè viene istituita l’Associazione per l’EMDR in Italia. Giusto quest’anno nel mese di settembre è stato realizzato a MiCo Milano Congressi il convegno sulla Clinica, Ricerca ed Interventi in EMDR in questi 20 anni. Nasce trent’anni fa negli Stati Uniti ad opera di Francine Shapiro, una ricercatrice americana. L’EMDR ha ed ha avuto un ampio riscontro in evidenze sperimentali che spaziano dalla clinica alle ricerche di neuroscienze.

Sul piano clinico e’ stato dimostrato come gran parte della popolazione in esame su un trattamento specifico di un evento traumatico, già dopo poche sedute non mostra più segni di disturbo post traumatico da stress. Nell’ambito delle evidenze neuronali tramite strumenti, quali la risonanza magnetica e non solo, si sono evidenziati cambiamenti sul piano neurobiologico e della struttura cerebrale associati ad interventi psicoterapici con emdr.

L’EMDR è stato riconosciuto come metodo "evidence based" per il trattamento dei disturbi post traumatici da stress ed approvato dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010), dall’Organizzazione Mondiale per la Santità (2002) e dal Ministero Italiano della Salute (2003). L’'Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’agosto del 2013, ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati. (Associazione EMDR Italia)

In Italia il dr. Marco Pagani, primo ricercatore per l’Istituto di Scienze e Tecnologie delle Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha approfondito con evidenze sperimentali l’impatto neurobiologico e clinico dell’EMDR. Pagani ha dimostrato che "L’ABS (la stimolazione bilaterale alternata), sopprime l’attività degli engrammi, che codificano la reazione alla paura, e stabilizza l’attività dell’amigdala".

In questa prospettiva l’EMDR, pertanto, è un metodo "evidence based" che sostiene un programma etico di intervento nelle emergenze (terremoti, disastri aerei, incidenti ecc) oltre a dare ampio spazio anche alla psicoterapia, individuale e di coppia, come metodo di eccellenza per l'elaborazione di traumi e/o di vissuti traumatici legati ad esperienze affettive di vita avverse che ora impattano sulla qualità della vita del soggetto mediante sintomi o disturbi psicosomatici.

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