Trattare la plagiocefalia con l'osteopatia

Osteopatia

Condizione tipica del neonato, conosciamo nel dettaglio la plagiocefalia, le sue cause e il relativo trattamento osteopatico

Cos’è la plagiocefalia

La plagiocefalia è un’asimmetria posturale del cranio, presente tipicamente nel neonato. È fondamentale classificarla prima di intraprendere un iter di trattamento, in quanto ne esistono due tipologie: la sinostotica (o craniostenosi), che è causata da una precoce ossificazione di una sutura cranica, che deve essere trattata chirurgicamente e la posizionale, causata da forze esterne prenatali o postnatali, la cui terapia è conservativa.

La diagnosi differenziale tra le due tipologie viene fatta attraverso l’esame clinico e radiologico, con i raggi X e la TC 3D e/o la risonanza magnetica del cranio. Se c’è la presenza di craniostenosi, il fenomeno può essere isolato, senza cause apparenti, oppure è causa di particolari malattie genetiche come la Sindrome di Apert, la sindrome di Crouzon e la sindrome di Saethre-Chotzen.

L’origine del nome deriva dal greco: “plagios”, che significa obliquo e “kephalè”, che è la testa.

Plagiocefalia: epidemiologia

La plagiocefalia di origine sinostotica colpisce circa un neonato ogni 2000-3000. Sulla plagiocefalia posizionale, i dati non sono certi a causa di una tardiva o assente diagnosi. Si può, tuttavia, affermare con certezza un aumento dei casi dal 1992, quando l’American Accademy of Pediatrics (AAP) diede come indicazione il mantenimento della posizione supina durante il sonno per tutti i bambini fino ai 6 mesi di vita, come prevenzione alla SIDS (Sudden Infant Death Syndrome).

La stima indicativa dell’incidenza di plagiocefalia posizionale è di circa il 15% dei bambini di 6 settimane, che può arrivare a un picco massimo del 20% a 4 mesi.

Plagiocefalia: classificazione

Le plagiocefalie si possono classificare in due macrocategorie: quelle sinostotiche e quelle posizionali.

A loro volta, le sinostotiche possono essere primarie, cioè non dovute a disordini associati, o secondarie, dovute a patologie metaboliche (rachitismo, ipertiroidismo), malformazioni (microcefalia, encefalocele), teratogeni (retinoidi, idantoina), o cause ematologiche (talassemia, anemia falciforme).

Possono infine essere classificate in base alla sutura che va in sinostosi precoce:

  • Sinostosi sagittale: ossificazione precoce della sutura sagittale, tra le due ossa parietali. È la più frequente, con un rapporto 1:5000 nati. Spesso non associata a una patologia di base.

  • Sinostosi coronale: ossificazione precoce della sutura coronale, tra l’osso parietale e il frontale. Rapporto di circa 1:10.000 neonati, per la metà dei casi è correlata a una patologia.

  • Sinostosi metopica: ossificazione precoce della sutura metopica, tra i due nuclei di ossificazione dell’osso frontale. La sua saldatura dovrebbe avvenire tra i 3 e i 9 mesi, ma su 1:15.000 dei neonati avviene precedentemente,

  • Sinostosi lambdoidea: ossificazione precoce della sutura lambdoidea, tra le ossa parietali e l’occipite. È la pià rara, 1:15.000 neonati colpiti.

Per quanto riguarda le plagiocefalie posizionali, queste possono essere classificabili in base alla tipologia di dismorfismo.

  • Plagiocefalia: è la più diffusa, la testa ha la forma “obliqua”. È presente un appiattimento dell’occipite (l’osso posteriore del cranio, su cui ci si appoggia da supini) unilaterale e conseguente protuberanza della bozza frontale omolaterale. La continua pressione su un lato del cranio determina la protrusione di tutte le ossa omolaterali, creando l’asimmetria del cranio e del viso. Indicativamente, la forma del cranio si può definire a parallelogramma. Solitamente la causa è correlabile a un torcicollo.

  • Brachicefalia: la forma del capo risulta essere accorciata in senso antero-posteriore e allargata in senso latero-laterale, soprattutto posteriormente. Di solito la causa è una prolungata postura supina. Nel caso in cui ci sia una protrusione anteriore dell’osso frontale, centralmente, ci troviamo in presenza di una trigonocefalia.

  • Scafocefalia: il cranio risulta essere accorciato in senso latero-laterale e allungato in senso antero-posteriore. Spesso è causato da una prolungata postura sul fianco, soprattutto nei nati prematuri per migliorare la ventilazione.

Plagiocefalia: cause

Per consentire l’espansione dell’encefalo e la crescita armonica della volta cranica, le ossa del feto e del lattante hanno un’elevata plasticità, non essendo ancora definitivamente ossificate.

Le cause che portano alla plagiocefalia possono essere suddivise nelle seguenti categorie:

  • Cause pre-natali: il feto può assumere all’interno dell’utero una mal posizione che può provocare una continua forza di pressione sul cranio. I casi più comuni li troviamo in presenza di fibromi uterini, gravidanza gemellare, anormalità genetiche dell’utero, oligoidramnios (riduzione quantitativa del liquido amniotico).

  • Cause legate al parto: un travaglio particolarmente lungo e complicato e l’utilizzo di ausili esterni (forcipe, ventosa, ossitocina) aumentano le compressioni al cranio del neonato.

  • Cause post-parto: la posizione prolungata supina durante il sonno del neonato aumenta la possibilità di appiattire l’occipite. Se associato a un torcicollo, c’è buona probabilità che l’appiattimento occipitale sia unilaterale.

Plagiocefalia: possibili complicanze

Oltre all’eventuale asimmetria estetica del viso, vi sono delle correlazioni riguardanti la plagiocefalia e altri disturbi, quali:

  • Difficoltà di suzione e di deglutizione: la muscolatura che permette questo atto è innervata da nervi di origine craniale (in particolare l’ipoglosso), che possono avere una funzione alterata in caso di asimmetrie del cranio.

  • Reflusso e problemi intestinali: discorso simile alla suzione, per implicazione del nervo vago, che regola la funzione parasimpatica di stomaco e intestino, e quindi della digestione.

  • Difficoltà nel linguaggio e nella respirazione: i motivi son gli stessi descritti sopra.

  • Torcicollo posturale: oltre che essere una causa della plagiocefalia, può esserne anche una conseguenza.

  • Malocclusione: dato dallo sviluppo asimmetrico della mandibola.

  • Scoliosi: per gli scompensi che si possono creare lungo la colonna vertebrale.

  • Strabismo: l’asimmetria del cranio si ripercuote sul massiccio facciale.

Plagiocefalia: trattamento

Come detto in precedenza, in presenza di craniostenosi, il trattamento di elezione è quello chirurgico, mirato alla separazione delle suture craniche che si sono fuse tra loro.

In caso di plagiocefalia posizionale, se l’asimmetria dovesse essere poco marcata, attraverso alcuni accorgimenti da parte dei genitori, la risoluzione risulta essere spontanea.

In caso di appiattimenti più marcati, il suggerimento è di mantenere gli accorgimenti che verranno scritti di seguito e di fare una visita dall’osteopata.

Se nel corso dei mesi l’asimmetria non migliora, si possono anche utilizzare delle protesi craniche, simile a dei caschetti, che hanno lo scopo di correggere le asimmetrie del cranio. Esistono tuttavia dei pareri contrastanti sull’efficacia di questi elmetti, in quanto non sempre sono risolutori della problematica, sono particolarmente costosi e abbastanza scomodi per i bambini.

Accorgimenti dei genitori

  • Stimolare il bambino simmetricamente: ogni settimana modificare l’orientamento della culla, in modo tale da avere lo stimolo della luce alternato. Utilizzare i giochi mettendoli sia a destra, che a sinistra.

  • Quando sveglio, mettere il bambino in posizione prona (a pancia in giù), oppure sul lato, alternandoli. Un altro modo è quello di tenerlo pancia a pancia con la mamma o il papà, avendo anche un valore affettivo.

  • Alternare il braccio con cui lo si tiene o lo si allatta (se al biberon).

  • Quando dorme, utilizzare un cuscino per la plagiocefalia, che essendo più morbidi danno meno stimoli di appiattimento.

  • Di giorno, utilizzare una fascia-marsupio, in modo tale che la testa non venga compressa per tante ore.

Plagiocefalia: trattamento manipolativo osteopatico

L’osteopatia è una soluzione naturale e non invasiva per correggere le asimmetrie causate dalla plagiocefalia funzionale. Attraverso manipolazioni specifiche e dolci, si vanno a togliere le tensioni che possono essere presenti a livello dei tessuti del cranio, colonna vertebrale, pelvi e sacro.

Queste manovre hanno una fondamentale importanza in ottica di prevenzione, andando a evitare tutte le possibili complicanze causate dalla plagiocefalia, elencate precedentemente.

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