Biopsia prostatica fusion: precisione e rapidità

Urologia

Il tumore della prostata costituisce il tumore più frequente nell'uomo. Conosciamo nel dettaglio una nuova tecnica per la sua diagnosi: la biopsia prostatica fusion

Biopsia fusion: di cosa si tratta

Negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo di nuove e più sofisticate tecnologie che stanno cambiando completamente il modo di diagnosticare il tumore alla prostata. 

Ogni anno in Italia sono circa 36mila i nuovi casi di carcinoma alla prostata e la mortalità è costantemente in calo grazie alla diagnosi precoce, che permette di riconoscere la presenza della malattia in fase iniziale quando è più semplice da curare. Grazie alle numerose terapie, oggi a disposizione, come la chirurgia robotica e la biopsia fusion

Da un mix di immagini provenienti da Risonanza Magnetica ed ecografia nasce la "biopsia per fusion", tecnica che permette di guidare la biopsia del tumore alla prostata riuscendo ad indagare zone sospette. La biopsia per fusione consente di mirare in maniera estremamente precisa le zone evidenziate dalla Risonanza Magnetica, trasferendovi le informazioni acquisite sull'immagine ecografica. Il risultato è una mappa tridimensionale che guida la biopsia, utile a ricostruire nel ddettaglio la localizzazione e il volume del tumore. Questa tecnica permette di effettuare un campionamento mirato, evitando biopsie superflue. 

La biopsia per fusione aumenta la precisione ed evita di dover pungere più volte la stessa zona, poichè permette di mirare al bersaglio indicato dalla Risonanza Magnetica duso con l'ecografo. Nei soggetti che sfortunatamente presentano una diagnosi di tumore alla prostata, è possibile eseguire una chirurgia altamente mininvasiva, grazie all'ausilio della chirurgia robotica che permette risultati eccellenti con minori effetti collaterali.

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