Rinosinusite cronica: dai sintomi alla diagnosi

Otorinolaringoiatria

La rinosinusite cronica è una condizione frequente che determina sintomi fastidiosi. si tratta di una patologia infiammatoria persistente per cui un adeguato inquadramento diagnostico è fondamentale per l'impostazione dei trattamenti necessari

Rinosinusite cronica: di cosa si tratta

La rinosinusite cronica è una malattia infiammatoria che coinvolge il naso e i seni paranasali, ossia un sistema di cavità scavate nelle ossa del cranio ed associate alle fosse nasali. Perché si possa fare diagnosi di tale patologia bisogna che il pziente presenti dei sintomi caratteristici, che perdurino da più di 12 settimane, e delle alterazioni evidenti alla visita specialistica endoscopica, eseguita dall'otorinolaringoiatra, e/o alla TC (tomografia computerizzata) del massiccio facciale.

Rinosinusite cronica: i sintomi

I sintomi principali sono:

  • l'ostruzione respiratoria nasale, ossia la sensazione di naso chiuso

  • la rinorrea, il termine tecnico per indicare il naso che cola. 

A questi possono associarsi dolore o una sensazione di pressione a livello del viso, della fronte e intorno agli occhi oltre che alterazioni dell'olfatto. Perché si possa definire cronica i disturbi devono essere presenti da almeno 3 mesi.

Rinosinusite cronica: diagnosi

Alla diagnosi si giunge completando le informazioni fornite dal paziente sulla presenza di questi disturbi sopracitati, con una valutazione endoscopica delle fosse nasali ed una tomografia computerizzata del naso e dei seni paranasali che viene indicata sotto la dicitura di TC del massiccio facciale.

 
Rinosinusite cronica: l'endoscopia

L'endoscopia nel naso è una procedura diagnostica che viene eseguita in ambulatorio con uno strumento, l'endoscopio, che permette di visualizzare l'interno delle fosse nasali. Il metodo migliore per eseguire questa procedura è con un endoscopio rigido che permette di ottenere una visualizzazione di elevata qualità. La procedura è normalmente ben tollerata dai pazienti e non necessita di una preparazione particolare (come digiuno, sedazione, etc...). Un'alternativa all'uso dell'endoscopio rigido è l'utilizzo di un fibroscopio flessibile. Il vantaggio è che risulta più facilmente tollerato soprattutto dai bambini, ma questo avviene a discapito della qualità delle immagini, che, per quanto spesso sufficiente per porre diagnosi, risulta inferiore.

 
Rinosinusite cronica: la tomografia computerizzata

La tomografia computerizzata del massiccio facciale è un esame radiologico che rappresenta il primo passo, dopo la valutazione endoscopica, per l'inquadratura dei disturbi nasali. Spesso viene indicata con TAC, tomografia assiale computerizzata, ma dato che in questo distretto non vengono valutate solo le immagini nella proiezione assiale, il termine più corretto è tomografia computerizzata. La radiografia del cranio, che ancora viene richiesta come primo esame radiologico, non permette di ottenere le informazioni necessarie al medico specialista per ottenere un inquadramento adeguato. Con la TC si acquisiscono delle immagini che permettono una ricostruzione tridimensionale del naso e dei seni paranasali e consentono all'otorinolaringoiatra di capire la fine anatomia di questo distretto e se ci siano o meno segni di infiammazione cronica. Tengo a precisare che questo importante esame, però, è una "fotografia" di un istante che solo se inserito correttamente nel racconto fornito dal paziente ed associato alle informazioni della visita, permette una valutazione ragionevole del paziente e del suo disturbo.

Questi sintomi e questi esami sono quelli necessari per arivare a porre una diagnosi corretta di rinosinusite cronica, ma gli aspetti che un bravo specialista deve valutare in un paziente affetto da questa patologia non si fermano qui. Queste informazioni andranno infatti integrate con numerose altre, relative ad esempio alla presenza e al buon controllo di altri disturbi di cui il paziente può essere affetto, come asma e allergie, o ad altri esami diagnostici.

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