Le infezioni vaginali: prevenzione, sintomi e cura

Ginecologia

Quali sono le principali cause di infezione vaginale e quali norme igieniche e comportamentali sono necessarie per prevenire il disturbo o risolvere il problema. Ridurre al minimo l'utilizzo di antibiotici e ricreare la flora vaginale sono la cura

Quali sono i sintomi delle infezioni vaginali più comuni?

Il prurito vulvare e vaginale, il bruciore, il dolore durante i rapporti, l'aumento delle secrezioni vaginali, spesso maleodoranti (fish odor), alternato a momenti di secchezza vaginale. Questi sono i fastidiosi sintomi che molto spesso affliggono la donna quando si manifesta un'infezione che può colpire la parte interna della vagina o quella esterna dei genitali. Tutto ciò altera il benessere intimo della donna.

Una delle forme più frequenti è la vaginosi batterica spesso data da una proliferazione eccessiva di flora mista. Si tratta di Gardnerella, germi anaerobici o micoplasma che sostituiscono la flora Lottobacillare "buona", producendo così un'infezione di tipo misto, la cui caratteristica clinica è la presenza di secrezioni di colore biancastro o giallastro e la formazione di placche dense ed adese all'interno della vagina. 

Altro agente patogeno responsabile di frequente dei fastidi vulvari e vaginali e la perdita del benessere intimo della donna è la Candida. Nel 90% dei casi è la Candida albicans, ma nelle forme croniche che possono durare mesi o anni è spesso presente la Candida glabrata (6%). Le forme croniche di infezioni da Candida sono molto spesso attribuibili ad una alterazione della flora vaginale e alla cosiddetta teoria della riserva intestinale, per cui la colonizzazione intestinale e in particolare del retto da parte della candida è presente in gran parte delle donne che presentano una forma cronica.

Quali sono i germi responsabili di queste infezioni?

Ci sono due principali tipi di infezioni vaginali che vengono distinte in:

  • fungine

  • batteriche

Le infezioni funginee, ossia ad opera di funghi, sono provocate dalla Candida (albicans o non albicans) e possono causare prurito, bruciore e perdite bianche granulari simil ricottose tenacemente adese alle pareti vaginali, che vanno ad alterare la flora vaginale residente, procurando anche secchezza vaginale e dolore durante i rapporti. Inoltre molto spesso la Candida è associata a delle lesioni satelliti che possono essere presenti attorno ai genitali esterni e si presentano come delle chiazze rosse, eritematose ed umide.

Le infezioni di tipo batterico sono sostenute da vari tipi di germi (Gardnerella, Escherichia coli, ecc..) e sono accompagnate soprattutto da bruciore e da perdite giallognolo-verdastre, che possono esser più o meno maleodoranti.

Esistono anche infezioni causate da protozoi (come Trichomonas) che spesso danno delle perdite vaginali maleodoranti di colore verdastro o con tracce ematiche, che peggiorano nella fase pre o immediatamente post-mestruale, con fastidi anche urinari, che spesso sfociano in cistiti. 

Da non dimenticare anche le infezioni virali come l'Herpes Genitalis, che però sono più rare delle precedenti, ma sempre diffuse e caratterizzate da inteso dolore localizzato.

Quali sono le principali cause di infezione vaginale?

Le cause predisponenti sono molto diffuse e frequenti nelle donne, in particolare l'assunzione di terapia antibiotica, soprattutto se inappropriata e non necessaria, è una delle principali cause che può determinare un'insorgenza e diffusione delle infezioni batteriche e di Candida. Anche le condizioni di stress psicofisico particolarmente intenso o di terapie cortisoniche può produrre un calo delle difese immunitarie producendo una prevalenza di germi patogeni all'interno della vagina.

Spesso sono presenti anche delle alterazioni intestinali, come stipsi, che favorisce la diffusione di germi "cattivi" che possono produrre anche delle cistiti. La persistenza di queste infezioni, anche per mesi o anni, altera in maniera radicale i lattobacilli, i cosiddetti germi "buoni" che mantengono lubrificata la vagina e impediscono l'ingresso di germi patogeni all'interno e/o della vescica. Infine,un'infezione vaginale può nascere da situazioni di stress oppure con il sopraggiungere della menopausa. Quest'ultima condizione, infatti, determina uno squilibrio della flora vaginale e quindi rende più vulnerabili.

Quali norme sarebbe opportuno seguire per prevenire il disturbo?

Seguire sempre una corretta igiene intima con acqua calda e un detergente delicato, in particolare in quei casi in cui ci siano delle condizioni che possono abbassare le difese naturali: terapie antibiotiche, menopausa o l'aver avuto altre infezioni in precedenza.  È fondamentale agire sulle difese naturali assumendo fermenti lattici finalizzati a riequilibrare l'ecosistema vaginale e in molti casi anche quello intestinale per prevenire le cistiti, molto spesso associate.

Pertanto è fondamentale debellare l'agente patogeno e riequilibrare l'ecostistema vaginale con terapie fitoterapiche per almeno 2 mesi, per intensificare le difese immunitarie e stabilizzare la flora vaginale. 

Cosa devo fare per risolvere il problema?

Un'accurata visita ginecologica può diagnosticare il tipo di infezione e il sospetto clinico può essere essere confermato dal tampone vaginale. Con il classico tampone vaginale colturale, facendo crescere in coltura i germi, è possibile diagnosticare l'infezione dalla presenza o meno dell'agente infettivo.

Pertanto è fondamentale diagnosticare con precisione l'agente patologico, debellarlo, ma è altrettanto importante, per evitare la ricomparsa dell'infezione, riequilibrare l'intero ecosistema vaginale con terapie fitoterapiche per intensificare le difese immunitarie e stabilizzare la flora vaginale.

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